
"La memoria narrata - sezione memorie e storia"
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…La storia, che sembra aver perduto la sua funzione culturale, oggi ne assume un’altra come dovere e come impegno civile raccogliendo attorno a eventi comuni giovani disorientati dai processi di globalizzazione per i quali una riflessione sul passato potrebbe tornare utile nella definizione della propria identità...
(dall’introduzione di Antonello Fosco Biagini)
…Qui ci troviamo (…) di fronte ad un’opera di grande pregio per molte intrinseche ragioni. Intanto si tratta di un corposo diario di guerra, metodicamente redatto, giorno per giorno: sotto il fuoco nemico, o nella noia delle trincee; dopo escursioni pericolose o attacchi impegnativi; nel dolore della perdita di soldati e compagni di squadra, o nella soddisfazione per la conquista di postazioni o montagne. Per tutta la durata del primo conflitto mondiale. Instancabile, battagliero, polemico, coraggioso il Capitano di Artiglieria (…) Riccardo Di Giulio, cattolico convinto, marito appassionato e padre attento, innamorato della Monarchia e protettivo comandante delle sue truppe, è sempre in prima linea a fianco dei suoi soldati, combatte, soffre, si arrabbia; denuncia quelle che lui sente carenze o abbandoni addirittura da parte dello Stato Maggiore; parla i dialetti meridionali all’occorrenza (che, originario d’Abruzzo e di stanza in Campania, conosce bene), ma scrive con una lingua chiara, alta, raffinata, quella che si studiava allora nelle Scuole e nelle Accademie militari. Il che ne fa un’opera di grande qualità, vicina ai diari di grandi scrittori e artisti…
(dalla presentazione di Silvana Cirillo)
L'AUTORE
Riccardo di Giulio, nato a Popoli (Pescara) nel 1881 e morto a Roma, a soli 55 anni, nel settembre 1936, si è formato all’Accademia Militare di Torino dal 1898 al 1901, alla Scuola di Applicazione di Artiglieria e Genio di Torino dal 1901 al 1902. È stato Capitano Comandante di Batteria da Campagna del I Gruppo del 12° Rgt. a Capua dal 1915 al 1916, Maggiore addetto al comando Artiglieria del 2° Corpo di armata nel 1917, Tenente Colonnello Comandante del II gruppo Autobatterie da 102 nel biennio 1917-1919, Comandante del 12° Rgt. Artiglieria da campagna a Capua nel 1922, della Scuola Allievi Ufficiali di complemento di Artiglieria a Pola (1929-1932) e del 3° Rgt. Artiglieria Pesante Campale a Reggio Emilia nel 1935. Nel 1936 fu a disposizione del Comando di Difesa territoriale a Roma in qualità di Generale di Brigata. Ha svolto anche il ruolo di aiutante di campo del Principe Umberto di Savoia.