
Gli Stati Uniti posero le basi della loro potenza di dimensioni mondiali tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento, durante le presidenze di William McKinley e Theodore Roosevelt. Con la guerra contro la Spagna del 1898 e la conquista delle Filippine e di Guam, con l’annessione delle Hawaii e il forte interessamento all’assetto dell’impero cinese, con la nuova interpretazione della Dottrina Monroe e l’inizio dei lavori di scavo del canale di Panama, con l’estensione del loro apparato militare e dei loro commerci, gli Stati Uniti dimostrarono alle altre nazioni che ormai ogni angolo del pianeta non sarebbe più sfuggito alla loro influenza. E l’Italia, che inviava peraltro ogni anno oltreoceano decine di migliaia di suoi emigranti, come reagì a questa politica di Washington? Questo libro cerca di rispondere a tale interrogativo, analizzando in particolare le riflessioni e le azioni dei diplomatici italiani.
L’AUTORE
GianPaolo Ferraioli (Bagheria, 1969) è ricercatore e docente di Storia delle relazioni internazionali nella Seconda Università degli Studi di Napoli, Dipartimento di Scienze Politiche «Jean Monnet». È l’autore di: Politica e diplomazia in Italia tra XIX e XX secolo. Vita di Antonino di San Giuliano (1852-1914) , Soveria Mannelli 2007; Federico Chabod e la Valle d’Aosta tra Francia e Italia, Roma 2010.