
"Quaderni de «La Musica e la Danza»"
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Regista, scenografo, maestro nell'arte dell'incisione, Gordon Craig, al volgere del secolo XIX, segna drammaticamente il momento di rottura fra il teatro dell'Ottocento e quello del Novecento. Con il suo primo allestimento dell'opera di Purcell Dido and Aeneas, l'artista lancia una sfida alle convenzioni teatrali del suo tempo: la scenografia mimetica, l'attore signore assoluto della scena, le quinte e le luci fisse di proscenio. La breccia è aperta e nel corso dei primi decenni del XX secolo, Gordon Craig, attratto dalla ricca simbologia dello spettacolo orientale, ne assumerà alcuni canoni e, volto contemporaneamente l'occhio al dramma liturgico occidentale e alle sue stilizzate soluzioni scenografiche, giungerà a concepire il Teatro come un Tempio, il Dramma come un Rito, l'Attore come lo Sciamano che indossa la maschera e, disumanizzato, officia la grande Cerimonia. Edward Craig, in questo volume biografico, ha voluto rendere omaggio all'opera del padre Gordon e mettere in evidenza le luci e le ombre della sua personalità , senza gli stravolgimenti di un intento agiografico. Nella precisa cronistoria, con notizie di prima mano e particolari pressochè sconosciuti sulla genesi delle teorie e delle regie craighiane, giganteggia la figura del protagonista, artista coraggioso e geniale, uomo intollerante, dispotico ed egocentrico, sacerdote consacrato a una sola divinità , la Nuova Arte del Teatro.