
Ugo Piscopo, scrittore dalle vaste latitudini, dove ciò che è vivo del passato si rivela a noi contemporaneo, mentre allude a moduli del futuro, riesce a coniugare l’empito emozionale della sua raffinata poesia con la trasversalità dei linguaggi del teatro, della narrativa, della saggistica e del giornalismo e a intendere il sapere come un fenomeno osmotico di vasi comunicanti. La radialità pluridisciplinare della sua cultura ha uno snodo di eccezionale rilevanza, in questa monografia di Carlo Di Lieto, la cui indagine è condotta attraverso l’esegesi psicoanalitica, sia sul versante della «scena onirica» sia su quello dell’immaginario.
L'AUTORE
Carlo Di Lieto, docente di Letteratura italiana all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, collabora con varie riviste ed è autore di molte pubblicazioni inerenti al rapporto letteratura-psicoanalisi. Ha vinto numerosi premi, tra cui il «Premio Casentino» 2019 per la Saggistica, Presidente Silvio Ramat. Tra i suoi libri più recenti: L’«io diviso» La letteratura e il piacere dell’analisi, Venezia, 2017. Corrado Calabrò e «la materia dei sogni», Milano, 2018. Letteratura, follia e nonvita. In principio era l’Es, Torino, 2018.