Un tempo, gli esseri umani avrebbero potuto considerare la propria intera esistenza come la minima parte di una lunga narrazione, un racconto ben strutturato ed assolutamente coerente. Questo rassicurante insieme sistemico era frutto di una (co) scienza granitica, fermamente convinta di poter descrivere ogni fenomeno naturale con una legge, matematica, immutabile e certa. La situazione mutò radicalmente nel corso del novecento, quando il principio di degradazione dell'energia si trasformò in principio di degradazione dell'ordine ed il disordine iniziò ad infettare il cosmo; rendendo l'universo una peculiare sintesi di legge e libertà : l'attuale caosmo. Se la scienza degli antichi rappresentava un prodotto - ed al tempo stesso un sintomo - delle solide certezze epistemologiche che animavano la ricerca degli scienziati, il disordine probabilistico del nostro universo quantico può essere considerato l'emblema dell'indecisione in cui è crollato l'essere umano. In ragione della situazione appena descritta, la postmodernità impone ai giuristi di riflettere sulle provocazioni della scienza. Ciò che più conta, è che il diritto mantenga una funzione ordinatrice, evitando che la tecnica si trasformi in uno strumento di sopraffazione, e, più in generale, preservando l'ordine sociale dalla pandemia della violenza, in qualsiasi forma essa si presenti.
Mese Pubblicazione
Novembre