
In pagine limpide, brillanti, non prive di ironia, rivivono figure mitiche di maestri che sapevano coniugare scienza e profondo senso civico e si affidano al lettore riflessioni pacate e coinvolgenti su giuristi, storici e questioni cruciali mai slegate da etica e attualità, come quelle relative all’odierna «giustizia compromessa». Una lettura che si intraprende e non si abbandona.
L'AUTORE
Luigi Labruna (1937), emerito nell’Università Federico II di Napoli, storico del diritto romano, è al contempo acuto osservatore critico della realtà d’oggi. Autore di molteplici volumi e innumerevoli saggi storici e giuridici, ha pubblicato tra l’altro, nella linea in cui si inserisce questo libro, Maestri, amici, compagni di lavoro (2007), Semper professor e altri scritti (2012), Romanisti e no (2014).
Per i nostri tipi: Linee di una storia delle istituzioni repubblicane3, in collaborazione con Filippo Càssola (1991), La legalità smarrita (2015), Sì? No? Noterelle di un giurista su riforma costituzionale e referendum (2016).