
"Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli - Dipartimento di Scienze Politiche «Jean Monnet » - Quaderni"
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Il diritto antidiscriminatorio può oggi dirsi inserito a pieno titolo all’interno di un sistema multilivello o multipolare, nel quale la Corte di giustizia, dialogando con le Corti nazionali, ha fornito un importante apporto creativo alla elaborazione delle categorie concettuali. Per questo motivo, il libro indaga l’evoluzione del diritto «vivente» in tema di discriminazioni, ponendo l’accento sulle criticità sollevate dalle definizioni di discriminazione diretta e indiretta. Chiarita la linea di confine tra i due concetti e la portata delle relative cause di giustificazione, si passa a esaminare l’altro principale nodo problematico, ossia l’individuazione della specialità del regime probatorio. Nella parte conclusiva dell’indagine il modello di diritto antidiscriminatorio europeo, così ricostruito, viene posto a confronto con quelli, assai significativi, che contraddistinguono le esperienze tedesca, inglese e italiana. L’obiettivo è dimostrare l’esistenza di un processo circolare di reciproco condizionamento tra tali modelli, che potrebbe preludere a una riconsiderazione di alcune categorie definitorie e ad un consolidamento del carattere paradigmatico della normativa in tema di discriminazioni di genere.
L'AUTORE
Raffaello Santagata de Castro, È ricercatore di Diritto del lavoro presso il Dipartimento di Scienze politiche Jean Monnet dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli. È autore della monografia Il lavoratore azionista (2008) e di numerosi saggi di diritto del lavoro e sindacale, in particolare in materia di diritto antidiscriminatorio europeo, partecipazione azionaria dei lavoratori, distacco dei lavoratori e libera prestazione dei servizi nell’Unione europea. Ha partecipato a vari gruppi di ricerca nazionali ed internazionali e fa parte di comitati redazionali di riviste giuslavoristiche.