Pregnante segno della maturazione dell'idea regionalista nel tessuto etico-politico della Nazione, il principio di sussidiarietà si propone come valore guida di un pluralismo istituzionale edificato intorno all'integrazione e collaborazione fra gli enti territoriali nella realizzazione del bene comune. La sua applicazione alla funzione legislativa
ha disarticolato il sistema di riparto formale per separazione.
In quanto competenza «di necessità » a struttura finalistica,
la sussidiarietà rifugge difatti ogni partizione astratta di atti e di materie e postula, al contrario, la coesistenza di fonti prodotte da enti diversi sul medesimo campo materiale, ponendo con ciò le condizioni
per la costante espansione dell'area della concorrenza di competenze. I conflitti legislativi si risolvono, allora, in problemi di «misura della funzione» e il coordinamento fra disciplina statale e potestà normative regionali è affidato a un criterio intrinsecamente duttile:
la proporzionalità -ragionevolezza, che assume i tratti di una vera e propria tecnica organizzativa della competenza.
L'AUTORE
Gino Scaccia (Frosinone, 1969) è Professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico nella Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Teramo. Autore di numerosi saggi, comparsi sulle più prestigiose riviste giuridiche, ha pubblicato la monografia Gli «strumenti» della ragionevolezza nel giudizio costituzionale (Milano 2000).
Mese Pubblicazione
Luglio