capitolo primo
LE NEUROSCIENZE AL VAGLIO DEL DIRITTO CIVILE
1. Le neuroscienze e il diritto. La necessità di non limitare la riflessione giuridica ai profili penalistici. La portata rivoluzionaria delle scoperte neuroscientifiche interroga l’intera scienza giuridica. Necessità che si misuri con le neuroscienze anche il diritto civile, con le sue categorie e i suoi istituti.
2. Neuroscienze e diritto civile. Riflessione sui «confini nuovi» del diritto civile attuale. Il valore normativo della dignità umana nel sistema italo-europeo e la conseguente ridefinizione dei confini del diritto civile nel quadro di una interpretazione sistematica e assiologica.
3. Il diritto civile (con i suoi attuali confini e in quanto parte dell’unitario ordinamento) e la tutela della persona umana contro nuove possibili aggressioni provenienti dalle neuroscienze. Uomo neuronale, uomo post-umano e diritto civile.
4. La metodologia storica e relativa e la rielaborazione delle categorie giuridiche civilistiche tradizionali. Le neuroscienze e la necessità di definire la soggettività in maniera nuova. La persona concreta come canone metodologico. La necessità di raccordate le applicazioni neuroscientifiche con l’unità logica e assiologica dell’intero sistema ordinamentale.
5. Prime ricadute delle scoperte neuroscientifiche nel diritto civile. Definitivo superamento del dualismo cartesiano mente/corpo: l’indissolubile unitarietà psicofisica della persona umana e la conseguente nuova concezione della salute. La valutazione di meritevolezza di tutela delle applicazioni neuroscientifiche, in primis della mind reading e della lie detection. Le neuroscienze, la dignità umana e il principio di precauzione.
6. Le tecnologie neuroscientifiche di potenziamento. Rivisitazione della nozione civilistica di «capacità» alla luce delle metodologie dell’enhancement di facoltà cognitive e dell’empowerment delle capacità umane. La crescente valorizzazione della nozione di capacità di discernimento.
7. Le conoscenze neuroscientifiche e la conferma dell’estrema variabilità, da soggetto a soggetto, del raggiungimento dei diversi stadi di maturazione psico‑fisica. L’esigenza di certezza dei traffici giuridici e la soglia di età per l’acquisto della capacità di agire. Capacità e interessi: la nozione di capacità funzionale e relativa per il minore di età e l’anziano.
8. Le indagini e le tecniche neuroscientifiche fondamentali e determinanti per una più efficace protezione civilistica delle persone in condizioni di debolezza psichica. L’accertamento della incapacità e dell’incidenza dell’infermità o della mera menomazione fisica sulle concrete facoltà cognitive ed intellettive del soggetto ai fini della nomina di un amministratore di sostegno.
9. Segue: Il contributo minimo delle indagini neuroscientifiche nell’amministrazione di sostegno non incapacitante. L’enorme contributo delle tecniche neuroscientifiche per la protezione e la promozione della persona che comunica mediante Brain-Computer Interface. Lo strumento (neuroscientifico) comunicativo informatizzato e la manifestazione di volontà giuridicamente rilevante. La dignità umana e l’autodeterminazione.
capitolo secondo
NEURONI-SPECCHIO, NEUROMARKETING E TUTELA DEL CONSENSO
10. L’individuazione dei cc.dd. neuroni-specchio e l’uso della conoscenza dei loro meccanismi di funzionamento nella contrattazione: il neuromarketing e le nuove aggressioni alla libertà contrattuale e all’autodeterminazione del contraente. Il ruolo della razionalità e delle emozioni nelle scelte di consumo.
11. Neuromarketing e libertà economica del consumatore. L’urgenza di apprestare rimedi alle lesioni arrecate, mediante l’uso delle tecniche di neuromarketing, alla libertà di autodeterminazione e, più in generale, alla libertà contrattuale del consumatore. L’inadeguatezza della tutela e dei rimedi previsti dal codice civile e l’importanza cruciale della comunicazione (per scelte di consumo nelle quali è implicata l’identità-dignità del consumatore).
12. Segue: L’«anomalia» nel processo formativo della volontà. Il parametro del consumatore medio: critica. L’anacronismo del parametro del consumatore medio: non tiene conto della caratteristica della personalizzazione di massa» delle attuali strategie di marketing, sempre più mirate, personalizzate e rivolte non alla classe indistinta dei consumatori, bensì al consumatore concreto, le cui propensioni all’acquisto sono calcolate in base a sofisticati e personalizzati algoritmi.
13. Segue: Strategie di marketing mirate e personalizzate e irriconducibilità dell’anomalia intervenuta nel processo formativo della volontà per l’uso di tecniche di neuromarketing all’errore codicistico e/o alla violenza morale.
14. Segue: L’irriconducibilità di detta anomalia al dolo determinante e/o al dolo incidente. L’obsolescenza della disciplina dei vizi della volontà e, nello specifico, del dolo nelle attuali forme di contrattazione.
15. Segue: La condotta scorretta del contraente che impiega tecniche di neuromarketing quale violazione del canone generale di comportamento secondo buona fede nella formazione del contratto. Il risarcimento del danno per l’anomala formazione della volontà.
16. Le questioni giuridiche sottese alla valutazione dell’incidenza delle tecniche di neuromarketing sul processo formativo del consenso. I procedimenti formativi del consenso rivenienti dalla normativa europea, la cd. procedimentalizzazione del consenso e l’imprescindibilità del consenso effettivo.
17. Strategie commerciali odierne e ulteriori esigenze di protezione del consenso e di tutela della ponderazione. Il neuromarketing e il carattere strutturale dell’anomalia che interviene nel processo formativo della volontà (la pratica commerciale è realizzata all’interno dell’attività di commercializzazione di massa e della contrattazione in serie). L’atto promozionale (di neuromarketing) nel contesto dell’attività: la necessità di un’analisi funzionale.
18. L’immeritevolezza di tutela, nel vigente ordinamento, degli interessi perseguiti dall’atto (promozionale) di neuromarketing nel contesto dell’attività di commercializzazione. La necessità di un cambiamento di prospettiva: dalla riflessione sulla persona umana al vaglio delle neuroscienze agli interrogativi sulle conoscenze neuroscientifiche al vaglio dell’ordinamento e della sua assiologia.
19. Richiamo alla nozione di ordine pubblico – come sistema di valori e princìpi fondanti il sistema italo-europeo, preordinati alla tutela della persona umana ed alla realizzazione della sua dignità per il tramite dei diritti fondamentali – quale limite all’autonomia privata.
capitolo terzo
LA TUTELA DEL CONSENSO DALL’INDEBITO CONDIZIONAMENTO DEL NEUROMARKETING: IL RIMEDIO RISARCITORIO E LA NULLITÀ DI PROTEZIONE DEL CONTRATTO A VALLE
20. L’uso delle tecniche di neuromarketing quale (vietata) pratica commerciale sleale. Il neuromarketing nella fase del mero contatto sociale, antecedente la (eventuale) stipulazione del contratto.
21. Segue: La realizzazione della condotta commerciale (sleale) consistente nell’impiego di tecniche di neuromarketing in occasione dello svolgimento dell’attività di offerta al pubblico – mediante la pubblicità o la presentazione – di beni e servizi. L’indebito condizionamento del consumatore della pratica commerciale sleale aggressiva.