Capitolo Primo
PROFILI GENERALI. GLI ACCORDI DI REINTEGRAZIONE DELLA LEGITTIMA TRA DIRITTO DEI CONTRATTI E DIRITTO DELLE SUCCESSIONI MORTIS CAUSA
1. Gli accordi di reintegrazione della legittima nel dato positivo: il compito dell’interpretazione sistematica di fronte a figure (semplicemente) “nominate” dalla legge, ma non disciplinate
2. Avvertenze terminologiche preliminari: “accordo” di reintegrazione (al singolare) o “accordi” di reintegrazione (al plurale)? “Unità” e “pluralità” di una figura (o di una “categoria” di atti?) in virtù dell’interpretazione restrittiva o estensiva del riferimento legislativo alla “reintegrazione della legittima”
3. La parziale autonomia delle aree di rilevanza tributaria e civilistica come ipotesi di ricerca: possibilità di individuare un accordo di reintegrazione in senso stretto (come negozio di accertamento costitutivo funzionalmente autonomo) all’interno di una “categoria” (di rilevanza eminentemente fiscale) caratterizzata da vari tipi accordi determinanti (anche solo in via empirica e indiretta) la reintegrazione della legittima
4. Gli accordi “dispositivi” di reintegrazione della legittima
4.1. Segue. La reintegrazione della legittima realizzata mediante il contratto di transazione o un atto con funzione transattiva
4.1. 4.1.1. Segue. Profili di differenziazione tra lo scopo transattivo e lo scopo di reintegrazione della legittima in senso stretto
4.2. Segue. La reintegrazione della legittima realizzata mediante la rinuncia all’azione di riduzione verso corrispettivo
4.3. Segue. La reintegrazione della legittima realizzata mediante un contratto traslativo atipico
4.4. Segue. La reintegrazione negoziale della legittima collegata ad un atto divisorio
5. La contrapposizione tra la concezione dell’accordo di reintegrazione di legittima come contratto ad effetti “identici” a quelli della sentenza di riduzione e la concezione secondo cui tale contratto (rectius: tali contratti) può (possono), al più, produrre effetti “simili” ad essa
6. Profili di criticità della tesi che ricostruisce l’accordo di reintegrazione della legittima alla stregua di un contratto di accertamento costitutivo funzionalmente autonomo: la riserva legislativa dell’individuazione delle “fonti” della successione mortis causa a favore della legge e del testamento e il divieto dei patti successori; il rispetto della volontà del de cuius e della natura “personale” del testamento; la legittimazione alla neutralizzazione di atti altrui e la retroattività “reale” dell’azione di riduzione; la “tipicità” della disciplina dell’azione di riduzione e il “monopolio giudiziale” della tutela del legittimario
7. L’indagine sull’accordo di reintegrazione della legittima come piano di proiezione per la ricostruzione dell’assiologia positivizzata nel sistema della successione necessaria e come contributo allo studio delle forme legittime di innovazione contrattuale della delazione ereditaria
8. L’indagine sugli accordi di reintegrazione della legittima nel quadro del rinnovato interesse per lo studio dei rapporti tra autonomia contrattuale e successione mortis causa (con particolare attenzione al sistema di tutela dei legittimari)
Capitolo Secondo
L’IDENTITÀ DEGLI EFFETTI DELL’ACCORDO DI REINTEGRAZIONE DELLA LEGITTIMA E DELLA SENTENZA DI RIDUZIONE
1. Confutazione della tesi che esclude l’ammissibilità dell’accordo di reintegrazione della legittima (in senso stretto) a causa della «tipicità» dello strumento processuale. La relazione tra l’interesse del legittimario leso o pretermesso a conseguire i diritti riservatigli dalla legge e il mezzo tecnico (sentenza o negozio) utilizzato per realizzarlo
2. Confutazione della tesi che esclude l’ammissibilità di un negozio di accertamento costitutivo sulla (presunta) impossibilità di concepire un disallineamento tra la natura dichiarativa dell’atto e la natura costitutiva degli effetti
3. Confutazione della tesi che fonda la necessità dell’intervento del giudice sull’incidenza della reintegrazione negoziale su profili relativi allo status in virtù del quale sussiste la qualità di legittimario: l’estraneità di questi profili (anche) al giudizio di riduzione
4. Confutazione della tesi che fonda la necessità dell’intervento del giudice sull’accertamento dell’an e del quantum lesivo della legittima: il potere dell’autonomia negoziale di dar luogo, anche in presenza di diversi apprezzamenti della realtà giuridica, all’accertamento negoziale della lesione della legittima
4.1. Segue. … e il potere dell’autonomia negoziale di dar luogo, in caso di assenza di apprezzamenti divergenti della realtà giuridica, alla determinazione negoziale della lesione della legittima. Impossibilità di riconoscere nella fattispecie un diritto potestativo puramente sostanziale (Gestaltungsrechte)
5. Confutazione della tesi che fonda la necessità dell’intervento del giudice sul pericolo di frode connesso alla reintegrazione negoziale della legittima: a) la sussistenza di tale pericolo anche per il processo; b) l’inopponibilità ai terzi di accertamenti negoziali simulati
6. Confutazione della tesi che fonda la necessità dell’intervento del giudice alla luce dell’incidenza della reintegrazione negoziale sulla vicenda successoria. Il peso della qualificazione dell’atto lesivo della legittima nella fase antecedente al passaggio in giudicato della sentenza di riduzione sulla ricostruzione della natura giuridica dell’accordo di reintegrazione della legittima
6.1. Segue. Impossibilità di ricostruire l’accordo di reintegrazione della legittima nei termini – costantemente affermati dalla giurisprudenza – di un atto ricognitivo o di accertamento della nullità dell’atto lesivo della legittima
6.2. Segue. Impossibilità di ricostruire l’accordo di reintegrazione della legittima nei termini di un atto di accertamento dell’annullabilità dell’atto lesivo della legittima
6.3. Segue. Impossibilità di ricostruire la reintegrazione negoziale della legittima nei termini – di recente affermati da una parte della dottrina – di un atto unilaterale di riconduzione ad equità dell’atto rescindibile lesivo della legittima
6.4. Segue. Confutazione della tesi secondo cui l’incidenza sulla vicenda successoria è dovuta alla circostanza che la nascita (o la modifica) della delazione a favore del legittimario pretermesso (o leso) segue la riduzione degli atti lesivi della legittima
4.1. 6.4.1. Segue. Precisazione su alcuni aspetti morfologici della successione necessaria: a) la delazione a favore del legittimario leso o pretermesso è attuale fin dall’apertura della successione
4.1. 6.4.2. Segue. … b) l’esistenza della vocazione ereditaria (gale) a favore del legittimario pretermesso fin dall’apertura della successione
4.1. 6.4.3. Segue. Prima conclusione. Possibilità, per l’autonomia privata, di riconoscere l’accettazione della delazione compiuta dal legittimario leso o pretermesso senza incorrere nella violazione dell’art. 457 c.c.
4.1. 6.4.4. Segue. Confutazione della tesi che fonda la necessità dell’intervento del giudice sulla circostanza che la modifica della vicenda successoria trova la sua “fonte” nell’iniziativa del legittimario leso o pretermesso
4.1. 6.4.5. Segue. Precisazione sulla natura della situazione giuridica del legittimario pretermesso prima del passaggio in giudicato della sentenza di riduzione. I diritti potestativi “ad esercizio duplice”: il momento dell’accertamento (giudiziale o negoziale) o della determinazione (negoziale) dell’an e del quantum della lesione accede all’efficacia del diritto potestativo del legittimario leso o pretermesso
6.5. Argomenti a favore della tesi che ricostruisce l’accordo di reintegrazione della legittima come atto di accertamento costitutivo equipollente alla sentenza di riduzione: l’interpretazione assiologica dell’art. 457, 1° comma, c.c., induce a ricondurre nel concetto di “legge” richiamato da tale disposizione anche il contratto attuativo della tutela legale dei legittimari lesi o pretermessi
6.6. Esclusione della riconducibilità della fattispecie ad un’ipotesi di tutela giurisdizionale costitutiva necessaria
7. L’accordo di reintegrazione della legittima come contratto ad effetti estintivi-costitutivi
8. Confutazione della tesi che fonda la necessità dell’intervento del giudice sulla retroattività «reale» dell’azione di riduzione. Chiarimento sul valore non decisivo, per il riconoscimento della qualità di erede in capo al legittimario che addiviene al perfezionamento di un accordo di reintegrazione della legittima, dell’inopponibilità dell’atto ai terzi in buona fede che hanno acquistato diritti sugli atti eccedenti la quota disponibile
9. Accostamento dell’accordo di reintegrazione della legittima in senso stretto alle convenzioni, menzionate dall’art. 2655 u.c. c.c., dalle quali risulta l’annullamento, la risoluzione, la rescissione o la revocazione di un precedente contratto
10. Accostabilità dell’accordo di reintegrazione della legittima in senso stretto alla categoria delle convenzioni menzionate dall’ultimo comma dell’art. 2655 c.c. anche nelle ipotesi in cui le parti attuano la tutela legale sulla base di un accertamento (ad effetto preclusivo) inteso in senso tecnico
11. Impossibilità di ricondurre l’accordo di reintegrazione della legittima (e, più in generale, le “convenzioni risolutorie”) alla categoria dei contrarii actus (e, in particolare, alla figura del mutuo dissenso)
12. Riepilogo. Le fasi della formazione dell’accordo di reintegrazione della legittima. Precisazioni sulla qualificabilità delle fattispecie come accordo reintegrativo della legittima “in senso stretto” o “in senso ampio”
Capitolo Terzo
RIFLESSI APPLICATIVI E SISTEMATICI DELLA RICOSTRUZIONE PROPOSTA
1. Profili introduttivi generali
2. Analisi dei principali riflessi applicativi: l’accordo di reintegrazione della legittima in senso stretto come fonte di un acquisto mortis causa
2.1. Segue. I soggetti. L’accordo di reintegrazione della legittima (in senso stretto) come contratto a parti qualificate. Possibilità di configurare un accordo reintegrativo “in senso stretto” ad effetti traslativi in caso di esercizio del diritto di riscatto da parte del terzo avente causa ex art. 563 c.c.
2.2. Segue. L’accordo di reintegrazione e i presupposti processuali dell’azione di riduzione
2.3. Segue. La forma. Appunti sulla vexata quaestio intorno all’interpretazione analogica delle prescrizioni di forma vincolata
2.4. Segue. Profili pubblicitari. La tutela dell’acquisto dall’erede apparente
2.5. Segue. Regime patrimoniale del legittimario reintegrato
2.6. Segue. Profili fiscali
3. Analisi dei principali riflessi sistematici
4. Conclusioni. L’importanza, per la dogmatica giuridica, dello studio di istituti “di confine”