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Il titolo del volume suggerisce l’idea di collegare l’insuccesso in medicina con l’esigenza di vagliare nuovi modelli di responsabilità nella consapevolezza che l’approccio di chi si voglia cimentare in uno studio sulla responsabilità sanitaria non possa più guardare solo all’attività svolta dai singoli operatori. L’analisi della mutata realtà socio-sanitaria mostra, infatti, come luogo privilegiato per il verificarsi di episodi di «malpractice», una struttura organizzata in cui l’attività sanitaria si traduce in servizio. Per tale ragione, l’azienda sanitaria deve adeguarsi a quelle regole d’azione espresse in termini di efficienza ed economicità che reggono tutte le attività organizzate, le quali – traducendosi nell’obbligo di garantire uno standard organizzativo adeguato alle esigenze di tutela della salute che tenga conto, riguardo alle scelte gestionali preposte all’erogazione della prestazione sanitaria, sia della sua specifica tipologia che del relativo livello di evoluzione scientifico-tecnologica – chiamano in gioco le attribuzioni dei compiti delle strutture sanitarie e di coloro che presiedono alla gestione e all’organizzazione dei relativi servizi sancendo, così, nuovi obblighi e responsabilità a carico della struttura stessa, tenuta, appunto, al fine di ottenere la sicurezza nella somministrazione dell’assistenza sanitaria a tutti gli utenti, ad assumersi i rischi derivanti dall’erogazione del servizio prestato.
L’AUTORE
Simona Viciani è ricercatrice di Diritto privato presso il Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Firenze. È autrice di vari contributi pubblicati in riviste e volumi collettanei che abbracciano vecchi e nuovi temi del diritto civile. Attualmente, gli interessi principali della sua ricerca vertono sulla disciplina delle professioni intellettuali e sulla responsabilità professionale sanitaria.