L’individuazione dei confini della giurisdizione della Corte dei Conti in materia di danno ambientale a seguito della emanazione della direttiva comunitaria 2004/35/CE e dell’entrata in vigore del Testo unico ambientale costituisce una tematica oggetto di notevole interesse dottrinario. Ricostruita la disciplina generale del risarcimento del danno ambientale ed esaminata la singolare fattispecie di responsabilità amministrativa delineata dal legislatore all’art. 313, comma 6 del Testo unico ambientale, obiettivo del presente lavoro è quello di verificare la sussistenza di una giurisdizione generale della Corte dei Conti sul danno ambientale causato da soggetti sottoposti a detta giurisdizione. Al fine di poter indagare tale complessa questione, dopo avere analizzato le disposizioni normative in materia di responsabilità ambientale e il disposto costituzionale che prevede la riserva di giurisdizione a favore del giudice contabile (art. 103 Cost.), l’articolo esamina la compatibilità della giurisdizione della Corte dei Conti sul danno ambientale con la direttiva comunitaria 2004/35 CE, anche alla luce della recente apertura da parte della Commissione Europea di una procedura d’infrazione a carico dell’Italia per mancata corretta trasposizione della citata direttiva e degli interventi legislativi correttivi del Testo unico ambientale che ne sono seguiti (v. art. 5 bis della l. 2009 n. 166 e art. 25 comma 1 della l. 2013 n. 97).
La Corte dei Conti ed il risarcimento del danno ambientale
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