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{{/_source.additionalInfo}}La configurabilità di un nuovo modello di filiazione a base essenzialmente volontaristica, effetto del progresso scientifico che ha sottratto l’evento nascita al dominio esclusivo delle leggi naturali, è smentito dal sistema. Dall’analisi della prassi giurisprudenziale, che ha autorizzato la trascrizione di atti di nascita redatti all’estero anche con la surrogazione di maternità, emerge l’attribuzione al diritto di una mera funzione rimediale, non sempre coerente con i principi di indisponibilità dello stato e di rispetto dell’identità della persona. Il freno delle Sezioni unite a forme di automatismo, confrontato con altre realtà nazionali e la cautela della Corte europea, è occasione per puntualizzare i concetti di favor minoris e di interesse alla conservazione dello status acquisito all’estero in assenza di un legame genetico, nel tentativo di oggettivare il contenuto normativo dell’interesse del minore senza rinunciare alla coerenza del sistema.
A new model of filiation, only intentional, hasn’t legal basis, even if it’s an effect of scientific progress that has subtracted the birth event to natural laws. The jurisprudential practice, which authorized the registration of birth certificates of surrogate motherood, has only a remedial function, but it doesn’t respect the principles as status not disposable by contract and person’s identity. The brake of united Sections, combined with national realities and the caution of the European Court, underlines the concepts of favor minoris and the interest to preservation of the status in the absence of a genetic link, without renouncing the coherence of the system.