Questo lavoro rappresenta il punto di approdo di un percorso di studio
volto a ricostruire il processo di germinazione della classe dirigente
meridionale (e meridionalista) tra gli albori del '900 e il secondo dopoguerra.
Facendo leva su un approccio storico-economico - basato, oltre
che sull'analisi della letteratura, sullo spoglio di documentazione archivistica
inedita - la ricerca ha inteso comprovare come la ruling class artefice
dell'intervento straordinario ben poco avesse nel suo DNA di spirito
«vetero-assistenzialista» e quanto fosse invece imbevuta di esprit
«privatistico-imprenditivo». Questo per dire come spesso, giudicando
a posteriori soltanto le distorsioni di un'esperienza complessa
come fu quella dell'intervento straordinario, si sia finito per svilirne
anche i più profondi principi ispiratori. La «capacità di progetto», ovvero
la responsabilità pubblica (accountability) nel governare i processi di crescita
socio-economica, accompagnata dallo sforzo e dalle capacità tecniche
(capabilities) per guidarli verso preordinati obiettivi: in tutto ciò si sostanziò
il valore dell'azione di governo dell'economia promossa da questa classe
dirigente. Assolutamente centrale, in tal senso, il contributo di uomini
della caratura di Morandi, Menichella, Saraceno, Cenzato,